Interpretare le statistiche non è facile, ma è certo che la situazione della Generazione Z è ben lontana dall’essere rosea. Bankitalia, riferendosi al 2016, ci dice che è aumentata la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi e che è aumentata anche la quota di individui a rischio di povertà. Una condizione, quella dell’indigenza, che interessa soprattutto le famiglie giovani, e tra loro quelle del Sud Italia e di chi è nato all’estero. Si parla di reddito medio, di denaro ma, di riflesso, anche di possibilità di istruzione, di salute, di alimentazione, di tasso di natalità…
L’Istat, invece, nell’analisi del quarto trimestre 2017, quindi l’anno successivo di Bankitalia, evidenzia un nuovo aumento dell’occupazione nei valori assoluti e nel relativo tasso (+1,2% e +0,7 punti), che per il secondo anno consecutivo coinvolge anche i giovani di 15-34 anni. Buone notizie, quindi, che almeno ci restituiscono un barlume di speranza.
Qualunque cosa dicano i dati, non si può prescindere dal riflettere sulle prospettive della Generazione Z, su quello che gli abbiamo lasciato noi “diversamente giovani” – soprattutto debiti – e su ciò che possiamo fare per aiutarli a riprendere in mano i loro destini. Su come possiamo fare scelte sostenibili oggi, per permettergli di vivere domani. Ne parlerò, presentando “Il gusto per le cose giuste. Lettera alla Generazione Z” (Mondadori, 2017), giovedì 15 marzo, alle 20.30 al Lanificio Conte di con il Centro di cultura Cardinal Elia Dalla Costa a Schio, e venerdì 16 alle 18 a Trento, nell’aula 1 del Dipartimento di Lettere durante la Green Week, in dialogo con il direttore di Vita Trentina, Diego Andreatta.