Nell’agenda di tutti bisogna segnare in rosso una data molto importante: il 5 febbraio ricorre la V Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Noi lanceremo questo d-day domani, giovedì 1 febbraio, dalle 10, con una mostra di Altan, al Maxxi (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) di Roma, con l’anteprima della videoinstallazione interattiva “Centogrammi” e con la presentazione dei primi dati reali sullo spreco in Italia: dalle case alle mense scolastiche, al retail. Ma ci sarà anche una degustAzione nel segno del recupero e riutilizzo del cibo, firmata dalla chef stellata Cristina Bowerman
Come è stato anticipato su Repubblica, dalla pattumiera arrivano notizie incoraggianti. Le abitudini degli italiani stanno cambiando, come sta cambiando il rapporto tra cibo e risparmio. Ed è così che l’Italia si scopre meno sprecona e più generosa. È infatti dimezzata in un anno la quantità di cibo che gettiamo via dalle nostre case, mentre grazie alla nuova legge approvata a settembre del 2016 che facilita le donazioni da parte della grande distribuzione, queste sono cresciute del 21,4 %.
Su questo tema però, non dobbiamo accontentarci e continuare a investire sulla prevenzione. La lotta allo spreco alimentare, infatti, è un possibile punto dal quale partire per risolvere i gravi squilibri del nostro mondo. E allora torno a riproporre una formula che ho già tirato in ballo spesso, ma che funziona: – SPR + ECO = SUFFICIENZA
“Meno spreco più ecologia uguale sufficienza, un nuovo modo di pensare e di agire che potrà modificare l’economia
e il mercato. Dal basso e da dentro. Una società dove abbastanza non è mai troppo, dove si può fare di più con
meno. E dove, se necessario, si deve fare anche meno con meno, come in questo tempo di crisi” (p 106, “Il gusto per le cose giuste. Lettera alla generazione Z”, Mondadori, 2017).